Data: 26 gennaio 2022
Luogo di partenza: El Toboso
Luoghi intermedi: Alcalà del Jucar
Luogo di arrivo: La Requeja
Km percorsi: Km 197
Way points: Alcalà del Jucar: N 39 11.507 W 1 25.775
sosta notte (la requeja): N 39 10.121 W 1 29.717
Resoconto
Ieri sera ci siamo fermati nell’area sosta di El Toboso per poterci recare, questa mattina, a visitare la dimora di Dulcinea, la fidanzata platonica di Don Chisciotte nel romanzo di Cervantes.
In realtà, la casa è appartenuta ad una famiglia altolocata del paese di El Toboso, la cui figlia ha ispirato Cervantes che conosceva molto bene sia il villaggio , per aver probabilmente vissuto qui, che l’area circostante.
L’ingresso alla dimora è gratuito ed è possibile ammirare diversi ambienti ammobiliati e corredati di oggetti tipici dell’epoca.
Il soggiorno e la cucina, al piano terra, con il gran camino che occupa tutta una parete, ospita anche una macina manuale per l’olio e diverse giare e madie.
Il giardino molto ampio, con un piccolo pozzo, ed una grande macina per l’uva , ha una sezione dedicata alle colombaie, cosa abbastanza comune per l’epoca visto che, i piccioni, erano un piatto molto apprezzato.
Al piano superiore, si trovano due camere con letto a baldacchino , un piccola nicchia con una tenda a coprire la “comoda” , una sedia che fungeva da wc e una vasca in metallo. Molte madie antiche, bauli, tavoli arabeggianti e seggiole dell’epoca, arredano le due camere.
Usciti dalla casa museo, siamo tornati all’area sosta a fare il pieno di acqua per ripartire verso sud est, direzione Alcalà del Jucar.
Per un primo tratto di itinerario, scegliamo strade sterrate alternative all’autostrada e alla statale ma poi, vedendo che il paesaggio non ci riservava particolari sorprese, abbiamo preferito accelerare un pò l’andatura, seguendo la strada asfaltata, così da arrivare alla meta non troppo tardi.
A circa una ventina di chilometri da Alcalà de Jucar, verso le 14,30, ci siamo fermati per il pranzo e poi abbiamo continuato fino a raggiungere la deviazione sulla statale che conduce al parcheggio del castello.
Questo parcheggio risulta posizionato più in alto ed abbastanza distante dalla costruzione antica.
Da questa posizione, piuttosto che andare a piedi al castello, risulta più interessante utilizzare il drone per scattare qualche foto ed avere una visione aerea del paese.
Alcalà de Jucar si presenta come una innumerevole serie di strade e tornanti costruiti sulla dorsale della collina rocciosa, con il castello nella posizione più alta. Per noi è impossibile accedere a queste strade.
Fortunatamente la statale gira al di fuori del paese e permette di raggiungere altri parcheggi alla base di esso.
Ci fermiamo per fare qualche altro scatto e poi proseguiamo verso Jorquera , seguendo la strada asfaltata che segue il fiume Jucar che, nei secoli, ha scavato la magnifica gola sulla si abbarbicano questi villaggi.
La roccia che ospita il castello del villaggio, in posizione sottostante ad esso, si apre con delle finestre e delle nicchie che ospitano mirador , ben visibili dalla strada imboccata per Jorquera.
Lungo l’itinerario, notiamo numerose grotte artificiali scavate nella roccia calcarea e alcune abitazioni completamente costruite all’interno di essa che riconosciamo solo per porte e finestre che si affacciano a filo della montagna.
Ci soffermiamo a fotografare aperture triangolari con tunnel comunicanti che ci hanno incuriosito mentre avanzavamo sulla strada.
Continuiamo lungo il fiume ed arriviamo a La Requeja.
Ormai sono le 17 ed il sole sta calando dietro le pareti di chiara roccia brulla.
Ci fermiamo appena fuori dal villaggio, imboccando uno sterrato che, dopo poche centinaia di metri, ci allontana dalla civiltà e ci conduce in una gola dove veniamo inghiottiti da alte pareti rocciose.
Selvaggi e tranquilli ci piace stare durante le nostre soste notte. A domani, la visita di Jorquera.
Buona serata
Luoghi di interesse: El Toboso: casa di Dulcinea (gratuito).
Tipo di sosta: (la Requeja): fra le rocce su sterrato no servizi , fuori dal villaggio 3
Note: –









