Data: 19 – 21 dicembre 2021
Luogo di partenza: Dettenheim
Luoghi intermedi: Citeaux
Luogo di arrivo: Pesmes – Beaune (sosta) – Montchanin
Km percorsi: Km 375 + 103 + 48
Way points: sosta notte (pesmes): N 47 17.008 E 5 34.727
Abbazia di Citeaux : N 47 07.785 E 5 05.584
Sosta notte ( beaune): N 46 59.602 E 4 50.530
Area sosta (montchanin): N 46 45.601 E 4 31.364
Resoconto
Finalmente siamo ripartiti!
Dalla provincia di Karlsruhe abbiamo viaggiato, il primo giorno, facendo solo una veloce sosta pranzo lungo la strada, fino a raggiungere, nel pomeriggio, la località di Pesmes.
Il secondo giorno abbiamo raggiunto la cittadina di Citeaux dove sorge una abbazia di grande importanza storia. In questo luogo infatti, ha visto la luce l’ordine dei monaci cistercensi che, nel medioevo, hanno poi fondato più di 600 monasteri.
Purtroppo al nostro arrivo in loco, abbiamo scoperto che, da novembre ad aprile, il monastero, abitato da una trentina di monaci, rimane chiuso (sarà mica come in Svezia che trovavamo tutti i luoghi di interesse chiusi !?)
Ripresa la marcia, abbiamo percorso una strada secondaria che corre verso sud, lungo la Côte d’Or, in mezzo alle favolose vigne della Borgogna, dalle quali hanno origine i migliori vini della Francia.
Purtroppo il tempo è nuvoloso e c’è poca luce; il paesaggio risulterebbe ancora più entusiasmante se i raggi del sole illuminassero i minuscoli vigneti spogli che si ergono, di una cinquantina di centimetri, dal terreno.
Giunti a Beaune, troviamo posto per parcheggiare lungo i viali che seguono i bastioni che circondano la zona antica del paese.
La distanza dal centro è minima quindi, una volta pranzato, ci dirigiamo a piedi fino all’ufficio turistico, proprio di fronte all’Hotel Dieu des Hospices, un ospedale per i poveri costruito nel 1443, prima tappa di visita fra i luoghi di interesse di Beaune.
Questo magnifico edificio, perfettamente ristrutturato e riconoscibile grazie ai suoi tetti policromi, è rimasto in uso fino agli anni ‘70 del secolo scorso.
Durante la visita, si può vedere la Grande Sala dal soffitto con travi decorate con draghi infernali e facce ridanciane dei contadini; i pavimenti, hanno piastrelle riportanti il motto “Seulle” (mia sola), una dedica del fondatore alla moglie, motto ricorrente ed onnipresente anche sulle lenzuola dei letti, sugli oggetti e sui muri delle varie sale. In fondo alla sala grande, una cappella con il polittico dipinto da Rogier Van del Weyden permetteva ai malati di non allontanarsi dai loro letti per seguire le funzioni religiose.
Degni di nota anche la sala di St. Hughes, dove venivano ospitati i malati meno gravi , la farmacia con centinaia di ampolle contenenti medicamenti di propria produzione e la cucina.
Con l’acquisto del biglietto, è compresa anche la visita al museo delle belle arti e a quello del vino di Borgogna.
Nella guida avevamo letto che era possibile effettuare degustazioni e, all’ufficio turistico ci avevano raccomandato la visita alle più vaste cantine di tutta la regione, quelle del Patriarche Pére et fils.
Cinque chilometri di gallerie sotterranee con la corretta umidità e temperatura, si estendono sotto la città per ospitare, in ogni dove, cinque milioni di bottiglie coperte da polvere, sulle quali i turisti hanno scritto sigle, a commemorazione di essere passati da lì.
In appositi spazi chiusi da cancellate, riposano preziose bottiglie di vino che verranno aperte solamente nel 2050 e nel 2090!
Alla fine del percorso indicato da appositi cartelli, un sommelier attende i visitatori per la degustazione (compresa nel prezzo del biglietto) di tre bianchi e tre rossi di qualità eccelsa e dal costo abbastanza proibitivo.
Usciti dalla cantina con il buio, abbiamo passeggiato lungo le vie medievali del borgo antico, illuminato dalle decorazioni natalizie, godendo dell’atmosfera piacevole che questo grazioso paese offre ai visitatori.
Belle vetrine ricche di generi alimentari e ammalianti vini, che possono rendere felice anche il più critico dei turisti.
Sono ormai quasi le 19 quando ritorniamo dai nostri pelosi.
Occorre trovare un luogo per la notte poichè i viali sono trafficati e rumorosi e restare qui, significherebbe non dormire.
Usciti di qualche chilometro dal minuscolo centro in direzione sud, proviamo a inforcare una stradina di campagna ma, stringendosi inaspettatamente la carreggiata sterrata, siamo costretti ad una marcia indietro.
E’ buio e Davide che si era spostato dal muro che cingeva da un lato la via, pensando di avere spazio, è andato a sbattere contro un palo della luce in cemento di forma squadrata, provocando la rottura del fanale posteriore e una mostruosa piega nell’ alluminio della piattaforma del quad.
Questi incidenti purtroppo possono risultare frequenti se non si osserva la regola, che ci siamo dati, di non guidare in strade secondarie con il buio se non strettamente necessario.
Infatti è nostra abitudine fermarci e cercare la sosta notte prima che calino le tenebre perché, guidare un bestione come HungryWheels con il buio, nonostante i luminosi fanali, può risultare pericoloso (e dannoso).
Alla fine, siamo riusciti a trovare uno slargo vicino al fiume dove sostare per dormire, nell’attesa del giorno seguente.
Un’altra attrattiva offerta da Beaune che riteniamo assolutamente da non perdere è rappresentata dalla Moutarderie Fallot, l’ultima fabbrica di mostardache produce la senape con il metodo antico tradizionale, pressando con la macina i semi della pianta ed aggiungendo acqua e aceto bianco/vino, a seconda della tipologia di senape; si ottiene così, una crema pungente e dal sapore forte che può venire aromatizzata con più di quaranta varianti.
Acquistando il biglietto per la visita, si viene accompagnati da un esperto che racconta la storia ed i segreti di questa salsa, mostrando gli strumenti antichi usati per ottenerla e, attraverso filmati, il metodo di produzione attuale che utilizza comunque, sempre, la macina in pietra.
Durante la visita, viene proposto ai visitatori l’opportunità di fare la propria senape, pestando in un pestello a mano, i semi con l’aggiunta di un pò di liquido (acqua ed aceto).
La crema che si ottiene, necessita poi di circa un’ora, per perdere il tono amarognolo dovuto alla reazione chimica naturale fra gli ingredienti ed assumere il caratteristico sapore.
Su richiesta, siamo riusciti a portarci a casa la nostra personale senape con semi, fieri del risultato ottenuto.
A conclusione della visita, agli ospiti viene offerta una degustazione di quattro tipi differenti di senape da provare su differenti stuzzichini, così da testarne il gusto in abbinamento al cibo.
Inoltre, per chi non aveva fretta, è stato possibile, nella la boutique, approfittare della conoscenza di una esperta, per degustare presso un bancone apposito, più di venti tipi differenti di senape aromatizzate a spezie ed ingredienti differenti e di ricevere suggerimenti per ricette e abbinamenti con pietanze.
Entrati nell’edificio alle 10, ne siamo usciti solamente alle 13,30, dopo aver acquistato qualche barattolo di senape, felici di questa nuova ed unica esperienza di degustazione.
Dopo aver dato una occhiata alla cattedrale gotica del paese, che non ci ha particolarmente colpito, siamo rientrati alla base dai nostri pelosi.
Mentre io ho preparato il pranzo, Davide ha fatto una passeggiata con loro e, dopo aver mangiato, siamo ripartiti per continuare il nostro viaggio, fino a raggiungere, prima che facesse buio, la località di Montchanin.
Non c’è molto in questo borgo circondato dai campi ed attraversato dal fiume ma è un posto tranquillo dove trascorrere la notte indisturbati.
Buona serata.
Luoghi di interesse: Abbazia di Citeaux; Beaune: Hotel Dieu des Hospices, museo del Vino, museo delle belle arti, cantine le Patriarche Pere et fil, Moustarderie Fallot, cattedrale.
Tipo di sosta: (peames): selvaggia lungo la strada 1. (Beaune): fuori città, selvaggia in mezzo a vigneti no servizi 2. (Montchanin): area sosta con servizi 2 vicina a fiume
Note: dall’abbazia andare verso ovest e poi percorrere la parallela della A6 che passa per i paesi di Morley st Denis, Nuits st Georges, Aloxe Corton, fino a raggiungere Beaune . Si passa su strada secondaria che corre in mezzo ai vigneti della Borgogna.











