Data: 7 – 8 settembre 2021
Luogo di partenza: Sosta a Falun
Luoghi intermedi: sundborn
Luogo di arrivo: Leksand
Km percorsi: Km 17 + 90
Way points: Falun Koppergruva (miniera rame): N 60 36.013 E 15 36.995
Funivia trampolini: N 60 37.263 E 15 39.922
sosta notte (falun): N 60 37.851 E 15 39.579
Carl Larsson garden: N60 39.020 E 15 46.564
Sosta notte (Leksand): N 60 43.891 E 14 59.227
Resoconto
Ci troviamo nella zona del lago Siljan, che si venne a creare a seguito della caduta, circa 400 milioni di anni fa, di un meteorite del diametro di 50km.
Il meteorite sconvolse il pianeta ma, il risultato finale, guardando questo lago ed il suo territorio, è sorprendentemente bello.
La zona di Falun, è ricca di luoghi di interesse a cominciare dalla funivia che porta al culmine dei trampolini per il salto in lungo sugli sci. Nel 2027 , come già avvenuto in diverse edizioni, si terranno proprio qui, le Olimpiadi invernali.
Trovato un gentile ragazzo che ci ha permesso, con la sua tessera, l’accesso alla funivia, siamo saliti in cima alla collina e ci siamo resi conto di quanto spaventoso sia il salto che, i provetti e temerari sciatori compiono.
Scesi a piedi seguendo il sentiero, ci siamo spostati ,con il truck, verso la miniera di rame di Falun.
Arrivati verso le 15,30, era ormai tardi per compiere la visita sotterranea quindi ci siamo limitati ad entrare nel museo e scoprire l’area esterna della miniera che comprende alcuni edifici, il pozzo dal quale venivano calati e tirati in superficie i minerali e minatori, ed infine, l’edificio che ospita la fabbrica della produzione delle vernici rosse di Falun.
Dovete sapere che , questa miniera di rame, è stata fonte di grande ricchezza per la Svezia.
A Falun venivano estratti i 2 terzi della produzione del rame di tutta l’Europa e, questa miniera, è stata attiva fino al 1998. Nel 2001, l’intera area è stata inserita nel patrimonio dell’Unesco, affinché si preservasse nel tempo.
Falun è nota in tutta la Svezia anche perché ha dato il nome alla vernice rosso mattone che colora la maggior parte delle case in legno presenti in tutto il paese.
Questo rosso, prende il nome di rosso Falun perché viene prodotto attraverso pigmenti che , oltre ad altri elementi come il silicio e lo zinco, contengono il rame estratto proprio da questa miniera.
Il minerale, viene setacciato e cotto e poi ridotto in polvere, creando la base per la colorazione della vernice che può avere diverse tonalità di rosso, in base ai tempi di cottura del minerale.
Per gli svedesi dal XVII secolo in avanti, avere le case dipinte di rosso era sinonimo di distinzione, da quando il re aveva deciso che voleva il tetto del suo palazzo ridipinto in questo colore.
Inizialmente, solo alcuni specifici edifici come quelli militari, rurali, le chiese ed quelli appartenuti ai benestanti potevano avere la colorazione rossa ma, con l’andate del tempo, la maggior parte degli abitanti optarono per questa tonalità tanto che, interi paese in Svezia sono colorati con il rosso di Falun.
Un’altra ragione per la quale a tutti piaceva avere le case di legno tinte con la vernice di Falun, era che, in qualche modo,le case così colorate, ricordavano le costruzioni di mattoni degli altri paesi europei.
Avendo comperato i biglietti che comprendono la visita del museo e quella della miniera sotterranea, siamo tornati in questo luogo anche la mattina successiva.
Con una guida esperta, protetti da elmetto e mantellina arancione, siamo scesi grazie a 300 gradini, nelle viscere della terra fino a raggiungere i tunnel della miniera.
Prima di inoltrarci in essa, ci siamo fatti amica la “signora della miniera”, uno spirito leggendario che qui soggiorna, bussando alla porta di legno con la nocca e chiedendo il permesso di entrare.
Una volta percorso qualche tunnel, siamo giunti al pozzo che avevamo visto il giorno precedente , dal quale i minerali venivano portati in superficie grazie a grosse ceste di ferro. Impiegavano 9 minuti per ogni risalita della cesta .
Tutti i tunnel percorsi, sono illuminati da lampade che simulano la luce fioca del tempo e fanno percepire il senso di claustrofobia che i minatori dovevano sopportare.
La guida ha voluto spegnere per qualche secondo tutte le fonti di luce, per farci provare il buio assoluto.
Perdersi lungo i 30 km di tunnel può essere molto facile , quindi siamo stati ben attenti a seguire la guida e gli altri 18 visitatori che, con noi, prendevano parte alla visita.
Ci è stato raccontato che fu trovato anche il corpo di un minatore a distanza di più di 40 anni che, inspiegabilmente era scesi da solo nella miniera e si era perso, a causa di un crollo. Al momento del ritrovamento, dopo quattro decadi, presentava un aspetto ben conservato, tanto che, l’unica a riconoscerlo fu la fidanzata che, nel frattempo era divenuta anziana mentre il suo uomo era rimasto immutato.
La visita alla miniera è molto interessante ma necessita di buone gambe, vestiti adatti a causa del fango e dei 5 gradi costanti presenti nei tunnel e di non soffrire di claustrofobia.
Una volta terminata l’esperienza, ci siamo mossi subito , senza pranzare, verso la località di Sundborn per poter visitare la casa più bella di Svezia , come la definisce la guida: la Carl Larsson garden .
Davide, affatto interessato, non ha voluto partecipare alla visita mentre io, oltre al giardino affacciato sul lago, più volte dipinto dal famoso pittore, ho desiderato vedere anche l’interno dell’edificio.
Non essendoci altri turisti, ho goduto di una visita guidata privata, in inglese.
La mia giovane guida, una ragazza dai lunghi capelli biondi ed una carnagione di alabastro, vestita con un abito d’epoca disegnato da Karin Larsson, moglie del celebre pittore svedese, mi ha condotto nelle stanze dell’edificio.
Lo studio piccolo, la cucina, la sala da pranzo, le camere del pittore e della moglie che dormiva con alcuni dei loro 7 figli , lo studio grande e la camera degli ospiti sono gli ambienti che vengono mostrati durante il tour.
Ovunque ed in ogni elemento di arredo, c’è la mano dei coniugi Larsson.
Porte dipinte con i visi dei componenti della famiglia, muri adorni di disegni floreali, finestre disegnate da Carl; tessuti, tende ed imbottiture delle sedie e divani creati dalle mani di Karin .
La casa è un esempio dello stile moderno che, alla fine dell’800 non veniva completamente compreso e gradito ma che oggi, serve da ispirazione a molti.
Nello studio grande, si possono ammirare molti schizzi, in formato reale, come quelli realizzati poi, per adornare le case dei committenti del pittore.
Nella camera degli ospiti, nascosti nelle ante del mobile che cela il letto, ci sono riportati i nomi degli ospiti illustri della casa dei due artisti.
La guida mi ha mostrato alcune immagini dei quadri del pittore e la corrispondenza degli stessi in diversi angoli della casa o del giardino. Incredibile osservare con quanti particolari reali sono stati realizzati questi dipinti.
Purtroppo, non era possibile fare video o foto all’interno della casa, per veto della famiglia che ancora detiene personalmente questo edificio e lo abita saltuariamente.
Tornata sul camper, ho ritrovato Davide che aveva approfittato per pranzare e, siamo ripartiti per raggiungere il paese di Leksand.
Abbiamo trovato parcheggio a fianco ad un classico “museo a cielo aperto” dove giacciono, su un fitto prato verde, che sembra un tappeto, case storiche in legno scuro.
La porta di accesso delle minuscole costruzioni, una differente dall’altra , sono chiuse da un lucchetto ma, già ammirarle dall’esterno e giocare sul prato con i cani, è stato divertente.
Dopo aver scattato qualche foto, ci siamo diretti sul lungo lago, dove una sentiero sterrato, permette una passeggiata gradevole.
Non troppo distante, ci è stato possibile vedere il minuscolo giardino giapponese, creato in onore di Tobetsu, il paese nipponico gemellato con Leksand.
Prima di ritornare sul truck, siamo passati davanti al Munthe’s Hildasholm, un edificio storico costruito nel 1910 ed appartenuto al medico della famiglia reale, che oggi ospita una mostra di sculture.
Tornati nel parcheggio, era quasi ora di preparare la cena e di dedicarci un po’ di relax .
Luoghi di interesse: Falun: miniera di rame e funivia trampolini. Sundborn:Carl Larsson Garden. Leksand: giardino giapponese , città museo all’aperto.
Tipo di sosta: (Falun)in parcheggio un po’ in pendenza fuori città nel parco, no servizi 2. (Leksand): in parcheggio vicino a città museo , sul lago no servizi 3
Note: –










