Data: 23 luglio 2020
Luogo di partenza: Barragemdo Alqueva
Luoghi intermedi: Moura, Alvito
Luogo di arrivo: Barragem do Alvito
Km percorsi: Km 120
Way points: panorama: N38 18.920 W7 19.746
Moura: N38 08.685 W7 26.901
Alvito: N38 15.201 W7 59.426
sosta notte (Barragem Alvito): N38 16.775 W7 54.539
Resoconto
Questa mattina, come di consueto, Queen mi ha svegliato alle sette.
Dopo aver fatto colazione e sistemate le ultime cose, siamo partiti alla volta di Moura.
Lungo il percorso, abbiamo attraversato il grande lago che si è venuto a formare grazie al Barragem do Alqueva.
Scattate molte foto lungo il percorso, mentre attraversavamo i ponti, il panorama più bello lo abbiamo riscontrato proprio alla base del paese di Moura.
Un grande parcheggio offre la possibilità ai visitatori di sostare e fare foto a 360°.
Nonostante facesse molto caldo decidiamo di visitare la città, percorrendo le sue vie principali a piedi.
Questa cittadina prende il nome da una giovane araba la Moura, che apri le porte della città ai cristiani che si erano travestiti da Arabi. In passato, è stato un centro agricolo, una località alla moda termale e oggi vanta il più grande impianto di energia solare al mondo, di pressi della città.
Da quello che rimane del castello, la torre del Managem, è possibile godere di ottimi i panorami; nei giardini di Santiago invece si trovano diversi anziani a trascorrere le loro giornate godendo del refrigerio delle piante. Negli stessi giardini, una volta, le terme offrivano, grazie alle acque ricche di bicarbonato di calcio, la cura ideale ai reumatismi.
Il museo municipale era chiuso, allora ci siamo diretti verso il lagar de varas do Fojo, un frantoio che riproduce l’oleificio che era in attività nei tempi antichi, fra il 1841 ed il 1941, che usava il metodo tradizionale simile a quello dei romani, con gigantesche presse, tini e vari utensili in legno e pietra.
La vista a questo antico oleificio è decisamente consigliata.
L’antico quartiere arabo della città, si estende all’estremità occidentale.
Si tratta di un nucleo compatto è ben conservato gli angusti vicoli lastricati e di bianche casette sormontate da terrazze con camini tozzi o a forma di torretta.
Accaldati, un poco stanchi, e non molto colpiti da questa cittadina, se non per i panorami e il lago limitrofo, siamo tornati su Hungry Wheels, e ci siamo diretti verso la meta successiva: Alvito.
Incuriositi poiché la guida la descriveva come una città decisamente gradevole, quasi imperdibile, forse le nostre aspettative sono rimaste un po’ deluse dalla visita di questo paese.
Giunti sul posto, abbiamo parcheggiato appena fuori dal centro storico, e ci siamo diretti verso l’antico castello del secolo XV, ora occupato da una lussuosa posata, ma comunque visitabile.
Un gentile impiegato dell’albergo, ci ha permesso di accedere al giardino del castello, di salire sulle sue mura e di osservare la zona della piscina.
Usciti dalla pousada, ci siamo diretti verso la cinquecentesca chiesa eremita de Sao Sebastiano trovandola però chiusa.
Purtroppo in questo periodo a causa del COVID-19, molti centri, musei e luoghi di interesse sono chiusi, limitandoci così la possibilità di esplorarli.
Anche la visita di Alvito ci ha un po’ delusi; ritornati sul Truck, ci mettiamo in marcia per cercare un luogo di sosta per questa notte.
La diga di Alvito, a poca distanza dalla cittadina, ci sembra la soluzione più interessante.
Lungo la strada, abbiamo imboccato una via secondaria sterrata, e dopo qualche centinaio di metri in discesa, con qualche buca, siamo arrivati su un piccolo spiazzo sul lago, su una minuscola lingua di terra dove ci siamo parcheggiati per trascorrere una serata tranquilla, immersi nel silenzio nella natura.
Luoghi di interesse: Panorami sui laghi; Moura: castello; Alvito: castello pousada e ermita Sao Sebastián
Tipo di sosta: selvaggia su lago artificiale, no servizi possibile bagno 4
Note: –







