Data: 11 aprile 2015
Luogo di partenza: Ait Bennhadou
Luoghi intermedi: –
Luogo di arrivo: Telouet
Km percorsi: km 47
Spesa giornaliera: dh620=€58,68
Way points: hotel telouet: N 31 17,394 W 7 14,178
Resoconto
Oggi ci aspetta la visita della magnifica ed imperdibile kasbah di Ait Bennhadou, luogo magico ed affascinante, dove sopravvive una piccola comunita’ di dieci famiglie che abitano la parte vecchia di questa che e’ “la citta del figlio del capo” , traduzione del nome del luogo , come ci ha spiegato il ragazzo che ci ha fatto da guida. Per entrare nella kasbah , occorre attraversare il letto del fiume che, contrariamente al 2007 e allo scorso anno, oggi e’ pieno di acqua e quindi, per passare, occorre guadare, salterellando su sacchi pieni di terra e sassi, che sono stati posti a debita distanza per permettere il percorso. Per i meno agili, esiste anche un ponte che e’ stato edificato due anni fa ma, che rende piu’ lungo il tragitto verso l’entrata. Paghiamo i 10 Dh a testa per la visita e veniamo affiancati da un giovane che, prima ci condurra’ all’interno del palazzo principale e poi a vedere la zona dove era stata creata l’arena per i combattimenti nel film con Russel Crow . Girando per i vicoli dello Ksar, capiamo quale e’ la zona ebraica e notiamo il cimitero mussulmano e quello ebraico. Saliamo fino alla parte piu’ alta della collina che , una volta , ospitava i granai, e dalla quale si puo’ ammirare un magnifico panorama a 360 gradi sulla parte vecchia e su quella nuova della citta’ . Infine , la nostra guida, ci conduce a casa sua , essendo lui un membro di una delle dieci famiglie che abitano nella parte vecchia e , offertoci un the, ci mostra i tappeti che sua mamma cuce per la cooperativa. Guarda uno, …guarda l’altro , …Davide rimane colpito da un tappeto marrone in lana di agnello, molto morbido e, per fargli piacere , decidiamo di prenderlo. Anche Maria non resiste allo shopping compulsivo e acquista due scendiletto in lana di agnello. Soddisfatti degli acquisti, torniamo verso l’ingresso della Kasbah , e guadato il fiume , risaliamo la strada dove si trovano le bancarelle che vendono di tutto. Oggi Maria e’ in astinenza e , come se avesse la ” scimmia ” , non resiste al richiamo dei vari avventori che la trascinano all’interno delle loro tane e le propongono di ogni. Un po’ per non essere maleducate , un po’ per assoluta necessita’ psicofisica, alla fine , dopo aver trattato con piu’ negozianti, riusciamo a percorrere questa “via crucis” dello shopping sfrenato. Risultato finale: due paia di pantaloni coloratissimi, un paio di ciabatte berbere da uomo, bicchierini per il the , calamite, e un disegno fatto a mano della kasbah , realizzato con il the verde. La vera soddisfazione e’ nella trattativa da vere ebree svizzere ma, alla fine, se porti a casa quello che desideri, vuol dire che i venditori ci stanno dentro nel prezzo, quindi siamo tutti contenti e soddisfatti. Unico rimpianto (mio ) e’ che Davide non ha voluto comperare, per se, un bel paio di ciabatte berbere, di ottima qualita’ ad un prezzo equo, perche’ dice che non le userebbe. Rimaniamo nel parcheggio, per il momento del pranzo ( lasagne al forno e fagioli in umido) e, nel primo pomeriggio, cominciamo ad avanzare verso il Tiz in Ticka , proseguendo la strada che abbiamo intrapreso ieri, per giungere alla Kasbah. Il paesaggio e’ meraviglioso con le sue montagne di mille colori e il sole che illumina la vegetazione facendo brillare il verde smeraldo degli arbusti, in contrasto con i colori pastello delle colline e quelli piu’ cupi di alcune rocce . La strada e’ asfaltata per un bel pezzo ma poi, prima di arrivare a Telouet diviene di terra battuta ,ma perfettamente percorribile . Ci fermiamo per ammirare e fotografare delle rocce che riportano i segni del passaggio dell’acqua che ha depositato i suoi minerali sulla superficie, striando di bianco il manto scuro della pietra. Diamo un passaggio ad un marocchino che deve recarsi presso un cantiere, prima della citta’ .salito sul track, il viandante, timidamente accarezza Hogan che vorrebbe sedersi sulle sue gambe ( come fa normalmente con me!). Giunti a Telouet, dove abbiamo alloggiato io e Davide nel 2007 , prendiamo una camera per i suoceri nell’omonimo hotel e prenotiamo anche la cena per la sera ( dh 500 per camera con colazione e cena). Prima di sederci a tavola, io mi dedico a scrivere il resoconto , per non rimanere indietro, mentre Rino e Maria , si gustano un the in albergo.
Domani , con calma, raggiungeremo l’ultima tappa del giro dei miei suoceri , dove si fermeranno per qualche giorno a rilassarsi a bordo piscina, nel magnifico camping hotel Ourika , di Marrakech, approfittando per visitare la magnifica citta’ e , chissà, cedere ancora alla tentazione di comperare qualcosa !
Buon we!
Luoghi di interesse: Kasbah ait bennhadou , telouet
Percorso in sintesi: strada
Condizione delle strade: asfalto sufficiente e ultimo pezzo sterrato battuto
Stazioni di servizio (carburante, acqua, gas): no
Reperibilita’ servizi (bar, ristoranti, camping): sosta parcheggio hotel telouet
Indirizzi utili:
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