Data: 7 – 14 aprile 2014
Luogo di partenza: Marrakech
Luoghi intermedi: –
Luogo di arrivo: Milano (malpensa)….e ritorno!
Km percorsi:
Spesa giornaliera:
Way points:
Resoconto
La mattina del giorno 7 aprile , sveglia ore 6. Devo partire dal camping alle 6,45 per arrivare in aeroporto alle 7, due ore prima del volo, per lasciare le chiavi e i documenti del quad nell’ufficio dogana , vidimare la carta di imbarco del volo easyjet al check in e recarmi all’imbarco per tempo.
Il taxi che Jerome mi ha prenotato ieri ha un autista che parla anche italiano e che, molto gentilmente, mi ha accompagnata nell’ufficio doganale, al fine di spiegare nella loro lingua, la questione dei documenti. Doveva essere proprio un pezzo grosso quello dell’ufficio in citta’ , perché l’uomo dietro al banco aveva un appunto con il mio nome e, appena arrivata , sorridendo , si e’ ricordato dell’appunto del suo superiore e ha preso i documenti, li ha infilati in una busta sigillandola e mi ha rilasciato un numero di pratica che servirà , una volta rientrata a Marrakech, per riavere chiavi e libretto e foglietto verde, sempre presso questo ufficio. Mi ha chiesto se avevo compilato la fiche di uscita e me ne ha data una , timbrandola sul retro. Finito le pratiche doganali, ho salutato il tassista , dandogli appuntamento per il giorno del mio ritorno e sono andata al banco bagagli easy jet, fatta la fila, anche se non avevo valige, mi hanno posto un timbro sulla carta di imbarco prestampata che avevo preparato. Ultima fila per passare lo sportello della dogana e controllo passaporti dove mi hanno ritirato la fiche pre compilata di uscita e timbrato il passaporto e poi giro nei duty free dell’aeroporto che ha negozi , come di consueto, con tutte le cianfrusaglie tipiche del Paese e altri con sigarette, profumi, liquori ecc.. Alle 8,30 puntuali l’imbarco ed alle 9 il decollo dell’aereo. Il velivolo e’ pieno zeppo e io, nelle ultime file, sono posizionata fra un signore arabo, in giacca e cravatta, molto garbato, salvo il fatto che si e’ impossessato del bracciolo di sinistra e si allarga anche sulla mia area , per leggere il giornale, costringendomi a scrivere il resoconto con le braccine strette al corpo e , una signora altrettanto distinta sulla mia destra che, tremendamente influenzata, continua a tirare su con il naso e a sputacchiare microbi in un consunto fazzoletto di carta!
Per il resto, volo tranquillo salvo bambinetti frignanti qualche fila più indietro e italiani dal tono di voce elevato che chiacchierano ad alta voce non lasciando scampo a chi volesse riposare !
Una volta a Malpensa, al terminal 2, devo prendere il bus navetta per recarmi al terminal 1 da dove parte il treno per Cadorna che ferma anche alla stazione di Bovisa, la mia destinazione.
Una mezz’ora di passeggiata dalla stazione fino a casa in una giornata calda e piacevole , che non ha nulla da invidiare alla temperatura di Marrakech. Dopo un po’ di tempo, anche se la vita su HW e’ decisamente confortevole, e’ piacevole tornare in un ambiente gradevole ,come la propria casa: tutto ti e’ famigliare e , anche se sei sola, ti senti protetta, ti senti a…casa!
La ragione per la quale sono dovuta tornare a Milano, e’ stata di salute: il mio papa’ ha subito un intervento impegnativo che fortunatamente e’ andato bene, ed io ho preferito essere presente, approfittando di questa occasione poco piacevole, per condividere un po’ di tempo con lui.
La mia settimana, quindi, e’ stata un andirivieni dall’ospedale a casa; ho anche avuto modo di vedere alcuni amici , mentre altri li ho sentiti solo telefonicamente, per mancanza di tempo, ma ringrazio tutti per gli inviti e la solidarietà. Mio papa’ e’ in via di guarigione (lui vorrebbe che fosse più rapida ma il post operatorio richiederà un po’ di tempo) e i medici, che lo stanno curando in maniera esemplare oltre che con spirito cordiale, mi hanno assicurato che tutto sta procedendo ottimamente. Ho quindi deciso di rientrare a Marrakech dove Davide e i bimbi pelosi mi aspettano a zampe aperte, per riprendere, insieme, il girovagare in Marocco, per un altro mese, prima del rientro definitivo in Italia.
Ieri sera rientrata dall’ospedale, ho dovuto fare un po’ di giardinaggio , montando, con non poche difficoltà , data la mia imbranataggine in tutto ciò che e’ manuale, la centralina per l’irrigazione automatica per i vasi in casa e nel terrazzo del piano sotto. I poveri gelsomini che ora dovrebbero cominciare ad avere i primi boccioli, hanno terribilmente sofferto a causa del tempo, prima freddo e poi caldo. Probabilmente, a causa della mancanza di acqua, si sono quasi seccati , come tutta l’edera cadente che copriva il balcone del barbecue.
Dopo essere riuscita nell’intento del montaggio e aver pulito il terrazzo dalle tante foglie secche cadute ed, infine, essere stata attaccata fisicamente dalla moltitudine di formiche che scorrazzavano libere (non temete le ho sterminate senza pietà, con un apposito spray e le superstiti le ho annegate con l’acqua della canna, quando ho lavato per terra), era troppo buio per fare la programmazione. Questa mattina, puntata la sveglia alle 6,30, dopo la colazione al bar, ho ultimato il lavoro, leggendo le istruzioni dei due diversi impianti , programmando la frequenza dell’irrigazione e verificando che gli ugelli non fossero intasati dal calcare, azionando un primo ciclo manuale. Verso le 9,30 , ultima visita al Papy prima di partire e rientro per ora di pranzo, a casa . L’aereo parte alle 17,30 ma dovendo prendere il trenino in Bovisa e il bus per cambiare terminal, non voglio rischiare di perdermi qualche coincidenza e arrivare tardi. Alle 13, 10 con passo cadenzato, mi dirigo alla stazione , approfittando di una panetteria lungo il tragitto , per comperare un pezzo di focaccia al pomodoro, come pasto.
A parte la multa presa questa mattina per il parcheggio che pensavo corretto ma, che al contrario prevedeva il disco orario, tutto sembra filare liscio. Riesco ad arrivare alla stazione in tempo (2 minuti, per esattezza) per prendere il treno delle 13,33 e, dopo 30 minuti, giunti al terminal 1, il bus era pronto per condurmi al terminal 2 , senza attese. Sono quindi giunta in aeroporto in largo anticipo sulle due ore richieste , non dovendo neppure lasciare il bagaglio e avendo la carta di imbarco elettronica nel mio ipad. Ad ogni modo, aspettare a casa o sulle comode, si fa per dire, poltrone della Malpensa…e’ lo stesso. Meglio non rischiare di arrivare in ritardo! Perdo un po’ di tempo a guardare i negozi e, ogni volta rimango basita da quanto facciano spendere di piu’ in aeroporto ,rispetto ad un normale bar cittadino , se vuoi mangiare o bere qualcosa. Il tempo passa veloce e finalmente mettono il numero del gate da dove devo imbarcarmi. Giunta al controllo polizia, la easy jet mi chiede di mettere la borsa nel bagaglio a mano. E’ la loro regola, ma quando tento di aprire la zip del mio vecchio (e scassatissimo) trolley, mi si impiglia la chiusura e , tentando di sforzare, mi rimane in mano il gancio metallico che serve per tirare. Impietosito il controllore, con un ghigno sotto i baffi, constatato il fatto, mi fa passare ugualmente ( tanto tutti, una volta passato il controllo, ritirano fuori le borse dalle valige) . Imbarco veloce , sono la prima della mia fila; posto finestrino, questa volta ! Almeno avrò solo un “vicino”….speriamo bene….!
Giunge una coppia di mezza eta’ che, dal passaporto , deduco essere della svizzera francese. Lui siede a fianco a me:…fantastico e’ magro , …mi lascia il bracciolo così posso scrivere più agevolmente e, dal finestrino, scattare bellissime foto del paesaggio che si vede sotto di noi: prima bella campagna verde con un fiume e poi le innevate montagne: magnifiche illuminate dal sole. Poi tutto blu: credo stiamo volando sul mare della Francia o della Spagna. Il volo dura tre ore e mentre il decollo e’ stato un po’ “sobbalzante”, durante la crociera, non ci sono stati vuoti d’aria. All’arrivo a Marrakech dovrò andare all’ufficio dogana per ritirare i documenti del quad , parcheggiati li il giorno della partenza e poi, con il taxi che Davide dovrebbe aver chiamato, giungere in una ventina di minuti all’Ourika Camp. Ho mandato un messaggio a mio marito chiedendo – “cosa si mangia , questa sera?” – ma non mi e’ giunta risposta, prima della partenza. Chissà se mi farà trovare qualcosa oppure se, dopo i saluti e i baci ai pelosi , mi toccherà cucinare ? Ve lo svelerò domani, nel resoconto che leggerete dopo di questo!
Luoghi di interesse: Ufficio dogana aeroporto (entrando sulla dx dietro le porte arrivi)
Percorso in sintesi:
Condizione delle strade:
Stazioni di servizio (carburante, acqua, gas):
Reperibilita’ servizi (bar, ristoranti, camping):
Indirizzi utili:
– Posted using BlogPress from my iPad
Location:P2017,Marrakesh,Marocco