Tafraoute

Data: 25 febbraio 2014
Luogo di partenza: Oasi Afella
Luoghi intermedi: Izerbi
Luogo di arrivo: Tafraout
Km percorsi: Km 60 + km 22 (quad)
Spesa giornaliera: Dh 444,00=euro 40,58
Way points: rocce azzurro-rosa: N 29 40,514 W 8 58,455
iscrizione rupestre: N 29 42,708 W 8 59,286

Resoconto
Questa mattina ci spostiamo per andare a Tafraout. Non sono molti chilometri e potremmo prendere la strada piu’ breve passando per l’oasi o per le gole ma, visto che erano strette e con palme, preferiamo tornare indietro da dove siamo arrivati il 22, e prendere la strada principale. Questo significa sicuramente allungare di diversi chilometri il percorso ma ci assicura di non avere problemi.
Arriviamo a Tafraout all’ora di pranzo e, sistemato il truck in una area limitrofa ai campeggi, ma aperta, con il quad ci rechiamo a mangiare in centro paese che e’ distante circa 1 chilometro. Come sempre, scelgo il ristorante a naso e, come succede la maggior parte delle volte non rimaniamo delusi. Il gestore risulta immediatamente molto simpatico identificando me come il chef, il capo. Scherzosamente mi invita in cucina per scegliere cosa desideriamo mangiare e mi mostra un tajine di pollo e uno di manzo. Vada per il pollo ma, lanciato un occhio alla griglia, chiediamo di avere anche un assaggio di kefta, le polpettine di carne di manzo.
Dopo una decina di minuti, apparecchiata la tavola con due pezzi di carta, pane e acqua, ci vengono servite le pietanze: magnifico! Il tajine e’ ricco di verdure e tre bei pezzi di pollo morbido, assolutamente non stopposo, mentre le polpette vengono accompagnate da pomodoro, cipolla e peperone, passati sulla griglia. Mentre stiamo finendo di pranzare ci portano un piatto di mandarini e fragole e, a seguire, dei biscotti di vario genere, freschi e deliziosi. Accettiamo il the perche’ con i dolcetti non puo’ mancare e ci godiamo il termine del nostro pranzo, gustoso ed abbondante. Oggi il simpatico gestore si merita proprio la mancia! Sono le 15,30 quando terminiamo di pranzare e ci rechiamo subito a fare un giro in quad alla ricerca di due punti indicati nella guida: il cappello di Napoleone le rocce dipinte. Qui le rocce che costituiscono le montagne, sono diverse dall’area dell’oasi di Afella. Sono costituite da grossi macigni tondeggianti come nei cartoni animati del Flinstone; danno l’idea di essere di cartapesta e sembrano appoggiati in giro come se fossero stati dadi lanciati da un giocatore, rotolati sul tavolo. Il cappello di Napoleone e’ abbastanza deludente perche’ occorre tutta la fantasia che io posso avere, per ritrovarne le sembianze , mentre, le rocce dipinte,non sono altro che alcuni macigni che un artista si e’ divertito a colorare di rosa e di blu (ora diventati molto sbiaditi), deturpando, a mio parere, la bellezza del paesaggio naturale. Ma il mondo e’ business e, se questo artista non avesse fatto questo scempio, la gente non sarebbe venuta qui con il solo scopo di vedere qualcosa di originale. Non lontano dal posto dove abbiamo parcheggiato il truck, ci indicano due incisioni rupestri: si tratta di due sassi dove sono state incisi due animali con le corna( non so se caproni o gazzelle). Il tratto pero’, a mio avviso, e’ molto bello e preciso, diverso dalle incisioni rupestri di epoca preistorica viste in altri luoghi quindi, non escludo, che siano state fatte molto piu’ recentemente, sempre per alimentare il commercio e l’interesse turistico. Ad ogni modo la cittadina e’ veramente gradevole. Piccola e tranquilla, si gira in poco tempo e offre negozi di scarpe tipiche della zona del sud. Queste babbucce gialle per gli uomini e rosse per le donne, vengono realizzate a mano da maestri calzolai che poi le mettono in vendita nei loro atelier . Ve ne sono di vari tipi, oltre alle tradizionali, con ricami, infradito o dalle forme piu’ moderne. Oggi abbiamo approfittato anche del mercato per fare acquisti di frutta e verdura fresca : banane, fragole, mandarini, papaia, pomodori, limoni.
Ultima tappa del pomeriggio, gia’ all’imbrunire, e’ il negozio di tappeti di un marocchino che ci ha fatto il filo da quando siamo arrivati. Scopriamo che parlano bene anche italiano e hanno bellissimi kilim fatti dalle donne della zona. Ne identifichiamo uno delizioso, tipo una passatoia, ma ci chiedono 350,00 euro e, per l’uso nel truck che ne faremmo noi, sono soldi sprecati. Ci scusiamo e dopo aver spiegato le ragioni per le quali non acquistiamo, torniamo a casa. Siamo ancora sazi del pranzo, scrivo il diario e sono gia’ le 21,30.
Buona serata!

Luoghi di interesse:
Percorso in sintesi: ritorniamo parzialmente indietro sulla principale a ovest, per poi salire verso nord . Giro in quad su asfalto e sterrato in piano.
Condizione delle strade: strada asfaltata ad una corsia ma poco trafficata. Media oraria 40 km/h
Stazioni di servizio (carburante, acqua, gas): in centri abitati
Reperibilita’ servizi (bar, ristoranti, camping): Tafrout
Indirizzi utili:

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